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Il castello di Vezio, la storia
La tradizione popolare vuole che il castello fosse una delle tante dimore in terra Lombarda nella quale soggiornò la leggendaria regina Longobarda Teodolinda che però, storicamente, non è mai neppure transitata sulle rive del lago di Como.
Di certo, la posizione strategica del luogo fu sfruttata fin dai tempi più remoti, come peraltro dimostrano i numerosi reperti archeologici risalenti all'età del ferro, rinvenuti ai piedi della torre e ora custoditi nel Museo Archeologico di Como.
In epoca tardo-romana, il luogo fu sfruttato a protezione delle vie di comunicazione tra Bellano e la Valle dell'Esino. Di quell'epoca furono ritrovati reperti archeologici, documentati ma, purtroppo, dispersi.
La torre, alta circa 20 metri e circondata da massicce mura, è databile all'epoca dei Comuni e lo storico Paolo Giovio afferma che fu costruita dai profughi provenienti dall'Isola Comacina (1169) che rifondarono Varenna. In quell'epoca il castello era collegato al sottostante villaggio di Varenna tramite due alte mura parallele che terminavano con una torre a lago, ora scomparsa.
Nel 1700, il castello e il territorio circostante appartenevano alla Chiesa, che li cedette in proprietà alla ricca e potente famiglia Sfondrati di Bellagio, per poi passare all'altrettanto potente famiglia Serbelloni.
Il castello, tuttora di proprietà privata, è stato recentemente restaurato e aperto al pubblico anche come sede di manifestazioni culturali.
Il Castello di Vezio ospita anche un centro di allevamento, cura e addestramento di rapaci. I rapaci sono esposti nel giardino del castello tutti i giorni alla presenza del falconiere, in mancanza del quale, l’esibizione non ha luogo.
Tutte le esposizioni e esibizioni sono sempre effettuate tenendo conto delle condizioni meteorologiche e di salute dei rapaci.